L’Umbria si trova in Italia centrale e il suo territorio è in maggioranza costituito da aree collinari e in piccola parte montuose. É suddivisa nelle province di Perugia, capoluogo regionale, e Terni. Altre cittadine importanti sono Foligno, Città di Castello, Spoleto e Gubbio e la popolazione totale è di poco inferiore ai novecentomila abitanti. Originariamente questa regione fu abitata da due popoli: gli Umbri e gli Etruschi. All’epoca romana il suo territorio si estendeva fino alla costa adriatica ma in seguito alla caduta dell’impero la regione fu divisa tra i Bizantini ed i Longobardi. In seguito l’Umbria venne divisa in tanti piccoli stati che erano prevalentemente sotto il dominio delle signorie dei Malatesta e del Monferrato. È attraversata dal fiume Tevere e comprende il lago Trasimeno, il lago di Piediluco, i fiumi Chiascio, Nera, Corno, Nestòre e Topino, le Cascate delle Marmore. Il capoluogo regionale è Perugia. La regione confina ad est ed a nord-est con le Marche, ad ovest e nord-ovest con la Toscana; a sud e sud-ovest con il Lazio. Inoltre, la regione comprende un’enclave, confinante con le Marche, che appartiene al comune di Città di Castello. L’Umbria è caratterizzata da dolci e verdi colline e da città e insediamenti ricchi di storia e tradizioni. La regione era abitata già in epoca protostorica dagli Umbri e dagli Etruschi, poi fu parte dell’Impero romano. Successivamente è stata ricompresa anche nel territorio dello Stato Pontificio. L’Umbria è in buona parte fatta di monti e colline: conche, fondivalle e pianure occupano solo il 6% della superficie regionale. Fra i rilievi dell’Appennino e dell’Antiappennino si aprono vaste aree pianeggianti il cui fondo era occupato, in tempi remoti, da bacini lacustri; col passare del tempo questi bacini furono in parte colmati dai detriti trasportati dai fiumi ed oggi il loro fondo si presenta di solito quasi perfettamente piano e circondato da colline. Il più ampio bacino è quello della Valle Umbra che, compresa tra Foligno e Spoleto, è percorsa dal Topino e dal Clitunno, e presenta il paesaggio più suggestivo della regione. Sul suo fianco orientale s’innalza ripido, con i suoi 1290 metri di altezza, ilmondo Subasio, sui cui crinali si susseguono una serie di cittadine ricche di ricordi storici e di tesori d’arte: Assisi, Spello, Foligno, Spoleto. L’altro grande bacino intermontano è la valle percorsa dal Tevere o Valle Tiberina, stretta al suo inizio, presso Città di Castello, poi sempre più ampia fino a Todi. Le altre conche sono la conca di Norcia, di Cascia, di Gualdo Tadino e di Terni.Il clima della regione è molto vario a causa delle differenze di altitudine. In pianura e collina è di tipo sublitoraneo o temperato mediterraneo d’altitudine, con siccità estiva, mentre nelle zone di montagna è di tipo temperato subcontinentale e, sulle quote più elevate, temperato fresco, con precipitazioni spesso notevoli soprattutto in primavera e autunno. Le città principali sono Perugia, Terni e Foligno.
L’offerta turistica
L’offerta turistica umbra è legata soprattutto alla natura, alla storia e all’arte. Chiese romaniche, cattedrali gotiche, basiliche ed antichi palazzi stanno ancor oggi a testimoniare la grande produzione artistica che, dal XII al XVI secolo, diede all’Umbria capolavori immortali. Da non perdere il Museo archeologico nazionale dell’Umbria e al Museo “Claudio Faina” di Orvieto, dove sono conservati numerosi reperti preistorici che attestano come l’Umbria cominciò ad essere abitata già dal paleolitico. In particolare la statuetta, nota come “Venere del Trasimeno“, rinvenuta nei pressi del lago Trasimeno è risalente al paleolitico superiore. A Poggio Aquilone di San Venanzo (TR) è stata rinvenuta una tomba appartenente al neolitico superiore. Le “Tane del Diavolo” di Parrano(TR), complesso carsico alle pendici del Monte Peglia, costituiscono uno dei più interessanti siti archeologici della preistoria umbra. Abitate sin Paleolitico Superiore, i reperti archeologici rinvenuti al loro interno a partire dai primi scavi del Calzoni (attorno agli anni Trenta), testimoniano la presenza di una notevole industria litica. Al periodo di transizione dall’età del bronzo a quella del ferro è riferibile il sepolcreto di Monteleone di Spoleto, famoso soprattutto per aver riportato alla luce lo splendido carro bronzeo laminato d’oro, oggi conservato al Metropolitan Museum di New York. Sull’onda del grande fervore religioso, impresso soprattutto dagli ordini mendicanti, gli artisti da tutte le parti d’Italia vennero nella regione a lavorare, facendo scuola con le loro opere straordinarie. Ma una disciplina, in particolar modo, segnò il trionfo artistico dell’Umbria: la pittura. In Umbria ogni aspetto della vita dell’uomo è connesso e intrecciato. Arte e artigianato, entrambi espressioni della grande cultura medievale e poi rinascimentale, si sono raffinati nei secoli attraverso scambi continui. Celebri le ceramiche di Deruta. Gubbio è un altro centro artigianale rinomato portato alla ribalta già nel XVI secolo dalle opere di Mastro Giorgio Andreoli. Anche Orvieto ha una lunga e prestigiosa tradizione in materia.
La lavorazione dei tessuti risale al XII secolo e divenne poi celebre in tutta Europa. Tecniche, colori e disegni medievali e rinascimentali sono stati recuperati fedelmente da artigiani che utilizzano ancora oggi secolari telai di legno. Perugia, Città di Castello, Orvieto e Montefalco hanno una produzione pregevole di tessuti (quelli in lino sono tra i migliori d’Italia), decorati con antichi motivi geometrici blu, rossi e oro. La lavorazione del legno in Umbria si è espressa nella storia a due livelli: quello popolare della fabbricazione di oggetti per la vita e il lavoro nelle campagne, e quello colto dell’intarsio, che ha decorato gli interni di chiese e palazzi tra Rinascimento e Barocco. Oggi, comunque, più che a creare si pensa a restaurare o a produrre mobili in stile: i centri del legno sono Città di Castello, Gubbio, Assisi, Perugia e Todi che conta ancora ebanisti e scultori. La lavorazione del vetro è tipica di Piegaro dove è praticata da ottocento anni; qui furono realizzate le vetrate del Duomo di Orvieto. A Perugia è attivo un laboratorio che produce, da metà Ottocento, vetrate artistiche dipinte a fuoco; molte di quelle del Duomo vengono da qui. Ultima, ma non per importanza, l’oreficeria che in Umbria è viva e anzi in continua crescita. A Perugia, Orvieto, Torgiano, Terni e Todi esistono laboratori eredi di una lunga tradizione dove è stata recuperata la tecnica della granulazione di origine etrusca. Sviluppato è anche il turismo naturalistico e sportivo. L’Umbria è terra ideale per la pratica dello sport all’aria aperta grazie al suo ambiente naturale adeguato alla pratica di diverse attività sportive. Dall’escursionismo a piedi e a cavallo alla bike e mountain bike (www.bikeinumbria.it) con tantissimi percorsi adatti ad ogni livello di difficoltà. L’appassionato velista troverà presso il Lago Trasimeno strutture adeguate e un campo di regata. Più in generale laghi, fiumi e torrenti della regione consentono di praticare sport come canottaggio, canoa e rafting. Nel Parco del Monte Cucco i più coraggiosi possono dedicarsi al volo a vela o praticare sci da fondo sulle piste di Pian delle Macinare o nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, lungo Pian Piccolo. O ancora, nel ventre delle montagne ricche di grotte carsiche, trovare lo spunto per affascinanti itinerari speleologici. Per chi invece predilige lo sci alpino ha a disposizione quindici chilometri di piste di diversa difficoltà a Forca Canapina di Norcia. Chi cerca un rapporto più tranquillo con la natura ha nell’oasi del WWF di Alviano una sede privilegiata per il birdwatching e nell’orienteering una divertente attività per esplorare il bosco e, più in generale, l’ambiente naturale. Né manca la possibilità per gli appassionati del golf di praticare il loro sport preferito in uno dei numerosi green presenti nel territorio regionale.
Enogastronomia
È un dovere partire dai due protagonisti assoluti, il vino e l’olio. Entrambi hanno un’origine antica che risale agli Umbri e agli Etruschi. Tredici vini DOC e due DOCG: il Torgiano Rosso Riserva e il Sagrantino di Montefalco, Merita una citazione a parte l’Orvieto Classico. Straordinario almeno quanto il vino, l’olio umbro vanta un’alta qualità che ha pochi pari in Italia. L’Umbria è la prima regione ad aver ottenuto, nel 1997, il marchio DOP sull’intero territorio, suddiviso in cinque zone di produzione. Tradizione vuole che i monaci benedettini fossero degli ottimi preparatori di birra. L’Umbria, terra d’origine di San Benedetto ospita il CERB, l’unico istituto di ricerca ufficiale in Italia sulla pregiata bevanda. Le carni bovine sono rinomatissime: la qualità è garantita dal marchio Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale (premiato dall’Indicazione Geografica Protetta conferita dall’Unione Europea) tra cui la Chianina, allevata in Umbria da più di due millenni, che dà una carne pregiata, tenerissima e con pochi grassi. Ma il re indiscusso della cucina tradizionale è il maiale, intorno al quale è sorta una vera cultura. In una zona, Norcia e la Valnerina, la lavorazione del maiale è un’arte che si tramanda da secoli (tanto che i salumieri sono chiamati, per antonomasia, “norcini”) e che ha raggiunto livelli di eccellenza impareggabili: il prosciutto di Norcia rientra di diritto fra i più grandi prosciutti italiani. Oltre al prosciutto, i maestri norcini producono altri insaccati, come la corallina, i mazzafegati, la mortadella, le salsicce e il capocollo, utilizzando ancora oggi tecniche e ritmi dettati dalla tradizione. Tutta la cucina umbra, comunque, è ricca di ingredienti speciali. Alcune specialità, poi, sono rare, a volte addirittura uniche e presidiate da Slow Food: fagiolina del Trasimeno, roveja di Cascia, sedano nero di Trevi, mezzafegati dell’Alta Valle del Tevere, fava cottòra dell’Amerino. Si consigliano, inoltre, altri prodotti tipici come il fagiolo di Cave di Foligno. Ci sono poi la cipolla di Cannara, famosa e apprezzata, la patata rossa di Colfiorito, la cicerchia (un piccolo legume molto saporito), il farro di Monteleone e di Spoleto e la rinomata lenticchia di Castelluccio di Norcia (IGP), lo speciale zafferano di Cascia e di Città della Pieve. Il tocco di magia, però, è dato dal tartufo, La terra umbra ne abbonda, dal pregiatissimo tartufo bianco (Tuber Magratum Pico) a quello nero di Norcia o di Spoleto (Tuber Melanosporum Vittandini), fino allo scorzone che cresce in estate e al bianchetto, meno nobili ma altrettanto invitanti. Per l’economia regionale il tartufo è vitale, dato che una parte consistente della produzione nazionale si concentra qui. Accompagna le portate il pane, che in Umbria è cotto con grande varietà di impasti e forme, spesso legate a particolari occasioni rituali o votive.
- Area:
- 8.456 km²
- Capitale:
- Perugia
- Popolazione:
- 882.015 milioni
- Altitudine:
- 493m s.l.m